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mercoledì, ottobre 27, 2010

la propagazione del suono

Origine e propagazione del suono 2
Il suono è un fenomeno fisico, non un oggetto. Per esistere ha bisogno di una sorgente, cioè di un corpo vibrante e di un mezzo elastico di propagazione in cui le onde possano viaggiare. Aria, acqua, legno, alcuni metalli e perfino il vetro possono vibrare e propagare le onde sonore. Naturalmente la distanza a cui queste ultime si propagano dipende dall'elasticità del mezzo.
Abbiamo quindi un primo dato di fatto:
all'origine del suono c'è un corpo vibrante
Vibrando, questo corpo trasmette le proprie vibrazioni al mezzo che lo circonda (nel nostro caso, l'aria). L'energia sonora, quindi, è una forza meccanica che, partendo dalla sorgente, si irradia sotto forma di onde attraverso il mezzo di propagazione fino all'ascoltatore.
il suono è energia che si propaga sotto forma di onda
La figura seguente visualizza un'onda che si propaga da un punto centrale in tutte le direzioni.


Nel caso degli strumenti musicali, però, l'irradiazione maggiore è verso una direzione preferenziale determinata dalla forma dello strumento. Nella figura seguente abbiamo una situazione simile vista dall'alto. Le lettere A e B mostrano i punti di compressione (la cresta dell'onda) e rarefazione.
L'onda si muove, espandendosi, nella direzione indicata con W. Proprio a causa dell'espansione (e dell'assorbimento dell'aria), l'onda perde lentamente energia, per cui il suono si propaga fino a una certa distanza, ma poi non si sente più.

lunedì, ottobre 25, 2010

Il suono

Il suono
Possiamo definire il suono come una particolare sensazione percepita dall’organo dell’udito eccitato
da un agente esterno. Esso ha origine dal movimento di un corpo dotato di caratteristiche elastiche,
e si propaga modificandosi attraverso un mezzo solido, liquido o gassoso, dotato anch’esso di
proprietà elastiche.
I suoni che noi udiamo sono di solito molto complessi, tuttavia possiamo oggettivamente notare
delle caratteristiche che possono creare una prima distinzione. Ad esempio ci sono suoni che sono
molto forti, altri appena percettibili. Notiamo anche che questa caratteristica varia in misura
notevole dalla distanza che abbiamo dall’evento che ha generato il suono. Notiamo anche che varia
a seconda della qualità dell’evento. Per esempio se percuoto leggermente un tavolino sentirò un
piccolo suono, ma se lo percuoto con tutta la forza, il suono sarà senz’altro più forte. Possiamo
chiamare questa caratteristica intensità del suono.
Notiamo anche che a parità di intensità alcuni suoni sono più acuti ed altri più gravi. Osserviamo
che in genere i suoni più acuti sono generati da oggetti di piccole dimensioni, mentre quelli gravi da
oggetti più grossi. Questa sensazione non varia col variare della distanza dalla fonte del suono
(solamente se ci avviciniamo o allontaniamo a grande velocità possiamo notare una differenza. È
questo l’effetto doppler che vedremo in seguito). Denominiamo questa caratteristica altezza del
suono.